Commento dell'editore:
Il romanticismo ci ha lasciato in eredità un Medioevo pieno di castelli popolati di dame e cavalieri. Ma in effetti i castelli, insieme alle chiese, sono di fatto quanto è possibile ancora oggi osservare di quei secoli remoti. Opera del maggiore specialista della storia delle fortificazioni e della guerra medievale, questa mirabile sintesi racconta come a partire dal terzo secolo, quando l'impero diventa teatro di scorrerie dei barbari, prenda piede la necessità di difendere fortificandoli i confini e poi le città e le comunità minori, prima con terrapieni e palizzate e via via con strutture murate. Dal X secolo, sviluppo economico e insicurezza esterna e interna generano un vasto fenomeno di incastellamento. Il castello, struttura difensiva, sarà quindi per secoli l'organizzatore del territorio e il perno del modo di combattere, fino a che nel Quattrocento l'evoluzione della guerra con le nuove armi da sparo ne decreterà la trasformazione e il declino.
Indice:
Premessa
I. Castrum e castellum
II. Prime generazioni
III. L'età dell'incastellamento
IV. Fondatori, detentori e signori
V. Sulla roccia e tra le acque
VI. Tempo di fossati e palizzate
VII. «Sono pietra, non legno»
VIII. Castelli e torri
IX. Abitare nel castello
X. Le innovazioni del secolo XII
XI. Il «dongione»
XII. Palatium castri: un modello regio?
XIII. «Turris magna ac fortissima»
XIV. «Castelli deposito» e fortificazioni di rifugio
XV. Pro e contro la città
XVI. Caseforti urbane e di campagna
XVII. Adeguamento e tramonto del castello
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Indice dei nomi
Indice dei luoghi