Beato Angelico


PREZZO : EUR 29,00€
CODICE: EAN 9771129085124
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: Presentazione di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : Classici dell'Arte, 42
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Beato Angelico

PREZZO : EUR 29,00€

CODICE :
EAN 9771129085124

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: Presentazione di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
Classici dell'Arte, 42

ANNO:
2004

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
192 pagine
79 ill. colori, 50 ill. b/n
Brossura con alette
cm 17 x 21 x 1,2
gr 500

NOTE:
Supplemento al Corriere della Sera

DESCRIZIONE:

Quarta di copertina:
La posizione storica dell'Angelico è stata davvero controversa, si è parlato di «ultimo pittore mistico», o invece di primo e acuto erede di Masaccio. Ma la completa opposizione di pareri non dovrà tanto sorprendere, quanto avvertire di una difficoltà, diciamo pure anche sottilità, dei problemi posti da questo candido frate. Gli errori della critica non possono essere mai madornali: già nel Quattrocento il Landino ha una definizione, per fra Giovanni, tuttora impeccabile come quella dell'«angelico et vezoso et divoto et ornato molto con grandissima facilità». Nessuno negherà che l'Angelico sia tale, il bivio piuttosto si pone dopo: e da un lato svoltò la critica romantica cattolica, il Rio, il Cartier, il padre Marchese che considerava quest'arte come un'interpretazione di Dante, l'Aleardi, perfino il grande Cavalcaselle, i quali, configuratisi il pittore «mistico» con i lineamenti – del resto fedeli alla verità storica – che abbiamo trovati nel Vasari, ebbero caro vederlo «più mistico che pittore», più del cielo che della terra, più del Medioevo che del Rinascimento; dall'altro lato invece, dell'artista sagacissimo e rinascimentale, si indirizzò una parte degli studiosi del Novecento, Langton Douglas, Longhi, Denis, Ragghianti, Salmi, e non senza altrettanto valide ragioni.
(Dalla Presentazione di Luciano Berti)

Figure che suscitarono a Giorgio Vasari parole d'ammirazione, perché "tanto belle che paiono veramente di paradiso", procurarono al suo autore lo pseudonimo di Beato Angelico, a significare la straordinaria capacità evocativa delle sue opere, eguagliata nei secoli precedenti solo dai grandi cicli religiosi della stagione giottesca. Nelle pale che lo resero celebre le tonalità delle tempere si modulano su timbri animati da una luce ferma, utilizzati con discrezione come si conveniva a una pittura che dovesse suscitare preghiera e meditazione e che fosse sì l'interprete della magnificenza dei committenti e della sofisticata cultura umanistica della riforma degli osservanti, ma senza divenire per questo eccessiva e altisonante. Molteplici furono le suggestioni tratte dalle sue immagini d'umanesimo devozionale, la cui semplicità fece riflettere Vasari sulla grande abilità tecnica posseduta dal pittore che "aveva per costume non ritoccare né raccorciare mai alcuna sua dipintura, ma lasciarle sempre in quel modo che erano venute per la prima volta, per credere, secondo ch'egli diceva che così fusse la volontà di Dio".
(Dalla Presentazione di Francesca Marini)
Sommario:
pag. 7 Luciano Berti, "Angelico et vezoso ed divoto"
27 La vita e l'arte, Francesca Marini
71 I Capolavori, Francesca Marini
Apparati
176 Tavola cronologica
178 Collocazione geografica delle opere
184 Breve antologia critica
189 Consigli bibliografici


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